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 ascoltiamo la vostra storia

Domenica, 2. Novembre 2008 19:28:17, da kant.51

 

CENTRO DI ASCOLTO

Sto scendendo dall'autobus, e, sinceramente, non vedo l'ora...Aaaah! Aria! Sarà anche inquinata, ma vuoi mettere quella dell'autobus con tutti gli odori, il calore umido, gli zaini che ti si conficcano nella schiena... Ecco, sono arrivata. Le chiavi le ho, apro il portoncino, lo fisso all'interno, la vetrinetta è spalancata, ora fisso i ferri, tra poco chiuderò , solo per impedire al freddo di entrare, alzo la tapparella, poso la borsa. Il centralino occhieggia di lucine, c'è già qualche messaggio in segreteria, qualcuno forse attende in linea... CENTRO DI ASCOLTO. Non è un nome ricercato, nè difficile.E' esattamente quello che promette: qui , per almeno dodici ore al giorno, tutti i giorni, anche sabato e domenica, c'è qualcuno pronto ad ascoltare. C'è un telefono, un blocco per appunti, un computer, i numeri di tutti i centri pubblici utili, ospedali, ambulanze, polizia, centri sociali. Poi ci sono io, Esther, e altri , pochi, volontari con cui ci scambiamo i turni per stare qui, disponibili verso chi ha bisogno di essere ascoltato, a volte SOLO ascoltato, senza richieste di aiuto o consiglio...solo attenzione, tempo, partecipazione. E le storie si intrecciano, i volti delle persone ci appaiono mentalmente come in uno scorrere di film, a volte lacrime, a volte risate, a volte parolacce e insulti per noi, così, tanto per passare il tempo...ecco squilla il telefono:

" Pronto? Sono Ester del Centro di Ascolto... dimmi tutto"

"cara Esther...ecco l'enorme peso che da un pò mi porto dentro. Da un pò di tempo a questa parte sono angosciata da mille pensieri e paure. Cosa normale,continuo a ripetermi. Sono un tipo di persona che nella vita dà anima e corpo in tutto ciò che fa. Nelle amicizie, in amore, nel lavoro,nella scrittura,nello studio. Con il tempo ho ricevuto parecchie batoste e alcune ancora non sono riuscita a superarle. Credevo davvero di essere pronta a guardare avanti ed invece i ricordi,quelli brutti,mi fanno tornare in mente cattivi pensieri... così a volte vorrei tagliare quel rapporto per cui tanto ho sofferto e senza il quale credevo e credo di non poter vivere. E' come se mettessi un maglione troppo stretto,mi stringe il collo e a volte sento di non poter respirare. Altre volte provo ad infilarlo per forza e capita che la testa non ci passa così rimango intrappolata senza respiro. Non ti nascondo però che ci sono giorni in cui riesco a sopportarlo nonostante tutto... provo a far finta di nulla e stare tranquilla ma mi sento insoddisfatta, senza emozioni. Sarà per questo che non ho più nessuno stimolo per la poesia? Spero di non sbagliare... Mi spiace passare per "la povera piccola". Non è così, io non sono così. C'è anche la parte di me sorridente, quella che guarda il mondo con occhi diversi, che si stupisce per una nuvola a forma di animale o che si emoziona quando vede una bimba che tiene per mano il suo papà. Ho una visione della vita romantica e triste nello stesso tempo. Ho a cuore troppe cose forse e ad ogni minimo problema tendo a entrare in confusione. Ma so essere anche forte, lo giuro. Cerco di essere sempre presente per chi ha bisogno di qualcuno.Anche se ad avere bisogno è la mia fonte di dolore. Forse a volte c'è solo il bisogno di esplodere e raccontarsi piano piano, dire tutte quelle cose che da tempo soffochi dentro. Non so cosa sia, ma vorrei dare una svolta. Vorrei sputare tutto ciò che mi provoca rabbia, rancore, delusione e tristezza ma non voglio apparire per quella super negativa... Vorrei farmi conoscere per ciò che sono davvero, vorrei dare il meglio di me."

"Elisa, ho ascoltato la tua sofferenza, non è facile darti soluzioni, anche perchè in realtà, quando si parla della vita di qualcuno, le soluzioni sono già dentro di sè, bisogna solo tirarle fuori piano piano. Se ho ben capito, tu hai un legame affettivo che ti fa soffrire, ma senza il quale non ti senti di vivere, da un lato vorresti la forza di staccartene e dall'altro non ci riesci, ogni tanto ti senti soffocare e pensi che questa sofferenza ti tagli anche le ali per quanto riguarda la tua ispirazione nello scrivere. Allora, la sola cosa che mi sento di dirti è di potenziare i tuoi lati positivi:tu hai osservato che non sei sempre la persona fragile e triste che qualche volta prevale, sai invece dare agli altri, sai osservare la vita cogliendone aspetti poetici e positivi, sai sperare. E' questo il tuo lato forte, Elisa, quello che devi valorizzare, devi avere fiducia, devi andare avanti con questa interiorità che è un bene grandissimo ed è l'aspetto di te che può metterti in comunicazione con gli altri e darti la maturità di interrompere quanto ti fa male o di capovolgere le esperienze negative in modo da apprezzare il fatto che ti hanno reso più consapevole. Questo processo richiede tempo e forza di carattere, nessuna delle due cose ti manca...nel frattempo, tutte le volte che ti andrà di parlare, ci troverai qui, con affetto e amicizia. A presto, spero."